Lettere per la Notte di San Lorenzo e Jarruso
SemiVolanti presenta due spettacoli che vogliono celebrare con stili differenti il centenario della
nascita di Pier Paolo Pasolini
Lettera per la Notte di San Lorenzo
di Gianluca Riggi
22 ottobre ore 21:00
23 ottobre ore 18:00
Jarrusu
di Giovanni Greco
21 ottobre ore 21:00
23 ottobre ore 19:00
– Lettera per la Notte di San Lorenzo
di Gianluca Riggi
con
Riccardo Cananiello
Mattia Carlucci
Gianluca Riggi
Lettera per la Notte di San Lorenzo è un testo teatrale che partendo da un ricordo personale
dell'autore/personaggio (Gianluca Riggi) si aggancia al romanzo postumo di Pier Paolo Pasolini
“Petrolio”; attraverso l’opera dello scrittore friulano si ripercorre la storia d’Italia dal 1922, anno
della nascita, ma anche anno della Marcia su Roma, gli eventi si legano indissolubilmente fino al
1992.
“E’ che Pasolini nacque un anno dopo il PCdI e nello stesso anno della Marcia su Roma, il peccato
originale della nostra repubblica è contenuto in questi due anni, 1921 e 1922, e Pasolini il suo
frutto, quello più amaro e delizioso.”
La lunga marcia è un filo nero che rimane sempre teso e lega ogni cosa, che attraversa la nostra
storia, dal 1947 anno della strage di Portella della Ginestra fino al 1992, l’annus mirabilis, l’anno del
cambiamento, in mezzo c’è l’assassinio di Enrico Mattei, il rapimento di Aldo Moro e la sua
uccisione, e c’è quel libro, quel romanzo inchiesta “Petrolio” che tutto lega, che intravede una
strategia.
Il ricordo personale e la storia due elementi che si intrecciano e con essi gli interpreti giocano,
giocano con le musiche scelte, con i testi e le parole, con il presente, è tutto drammaticamente vero
e serio ma può essere raccontato con ironia e disincanto.
Jarrusu
di e con Giovanni Greco
Ancora Pasolini. Ancora vita morte e miracoli pasoliniani post mortem: conversioni e confessioni,
dimenticanze e ritrovamenti, bugie e deviazioni. Cercando un montaggio diverso dello stesso girato
esistenziale, delle tre piste nere che lo avrebbero alternativamente portato alla morte (quella
dell’omosessualità morbosa e notturna, quella dell’eversione nera e fascista, quella del petrolio e
della morte di Mattei), evocando l’infinita persecuzione giudiziaria (33 processi in 25 anni), frutto
dell’oscenità delle sue opere. Per arrivare a mettere al centro il corpo del poeta morto/vivo già in
vita e vivo/morto a quasi cinquant’anni dalla morte. Un corpo che richiama altri corpi martoriati,
altri morti senza giustizia esposti a una consunzione di parole oltre che di tempo. Altri corpi di
povericristi adagiati tra le braccia senza forza di madri incredule e raggelate come statue della Pietà,
come Madonne bestemmiate dalla mediocrità del buon senso comune, dall’ipocrisia del quieto
vivere, dalla connivenza tra l’orrore e la malafede.
TEATRO FURIO CAMILLO
Via Camilla, 44